giovedì 27 novembre 2014

Gnocchi di pane e zucca red kuri e reminiscenze di Villa Ghigi

Ho ritrovato questo post scritto qualche mese fa e mai pubblicato. Le foto sono fatte con il telefono perché non trovavo il caricatore della macchina fotografica.

Avevo ancora mezza zucca della varietà red kuri presa al Labas due settimane fa, quella volta che ho comprato troppa verdura e pure delle rape nere che sono piccantissime e le ho fatte al forno con il rosmarino come se fossero delle patate ma non mi sono piaciute poi tanto. 
Che poi penso che dovrebbero sconsigliare di fare la spesa dopo aver bevuto del vino, che poi finisce che uno compra le rape nere e una verza gigante e tantissime altre cose e poi passa tutta la settimana a cucinare e a congelare. 
La zucca per fortuna non andava a male e l'ho tenuta per ultima. Con una metà ci ho fatto una teglia di lasagne e funghi che ho fatto mangiare, con un atteggiamento tra il materno e il minaccioso, a un mio amico che dopo un po' lui mi ha parlato delle oche che vengono ingozzate. Gliel'ho fatta mangiare prima di una camminata fuori porta San Mamolo a Villa Ghigi.


Che poi io penso sempre che sia porta San Mammolo con due emme, come quello dei sette nani che non mi ricordo se era quello timido o quello che starnutiva sempre. Che a dirla tutta Villa  Ghigi non è lontana, ma con quelle lasagne appena mangiate ci siamo dovuti fermare già in Piazza Maggiore per bere il caffè. Villa Gighi la conosco da pochi mesi, ma è diventato uno di quei posti proprio speciali per me perché mi vengono in mente momenti bellissimi vissuti lì. E poi, una volta arrivati ci siamo messi a leggere la Rosi Braidotti e dei Brendon vicino a una famiglia argentina che beveva il mate. 
Della zucca ho tenuto i semi e li ho fatto seccare su un foglio di carta da cucina, che è come un rotolo di carta igienica gigante, e poi nei momenti più duri a Via del Borgo la carta igienica e la carta di cucina sono la stessa cosa. I semi secchi poi bisogna metterli in una vecchia busta con scritto data, varietà e forse qualche aneddoto e poi li do al mio papà che spero proprio che me li coltivi perché quella zucca era veramente buona. Con l'altra metà ci ho fatto degli gnocchi, veloci veloci, che poi ho mangiato questa sera con Saruzzi a cena che è venuta a trovarmi che dovevamo studiare fino a tardi. 

Gnocchi di pane e zucca

Ingredienti
zucca (la mia era red kuri, ma va bene qualsiasi varietà)
pan grattato
1 uovo
2 cucchiai di farina
grana o parmigiano
rosmarino
sale
noce moscata

Procedimento

La zucca l'ho cotta in forno la sera prima, a 180° per una ventina di minuti, fino a quando si trapassava facilmente con una forchetta. L'ho messa su una teglia tagliata a pezzi, togliendo i semi, ma non la buccia che una volta che la zucca e cotta si toglie più facilmente. Ho passato la zucca nello schiaccia patate e ho aggiunto tutti gli ingredienti a occhio, fino a quando la consistenza mi permetteva di farne delle palline. Cotti in acqua bollente fino a quando vengono a galla e ripassati in padella con un po' di pancetta e acqua di cottura che la pancetta ce l'ho messa perché dei miei amici mi hanno fatto venire la paura che la zucca stucca. 

Nessun commento:

Posta un commento