mercoledì 25 febbraio 2015

Dov'è la lingua di gatto? Un ceviche muy especial porque me falta mi Colombia

Una nuova ricetta di Angela ed Emi che sono orgogliosissima di ospitare su questo blog.

Un ceviche muy especial porque me falta mi Colombia

Dopo mesi di “silenzio stampa”, finalmente torno a produrre (o co-produrre) qualcosa di sfizioso in cucina. Tuttavia, questa volta, il titolo della mia rubrichetta è un indizio fuoriviante, puro gusto di depistare, poichè la lingua di gatto è rimasta a riposare nel cassetto. 
Recentemente ho avuto l'immensa fortuna di andare in Colombia, una terra che mi ha incantato e rubato “el corazon” e, aggiungerei, anche la gola in senso lato. “Lei” mi ha offerto sorrisi, calore, accoglienza, ma altresì una patina di tristezza sempre ben celata. 
In questo paese ho scoperto che l'avocado può essere grande quasi quanto un'anguria, ho deliziato il mio palato con frutta mai vista e mai sentita nominare e, con molto cautela, ho sperimentato la colazione salata. La mia curiosità culinaria, sviluppata dopo lunghi anni lontana dai vizi materni, mi ha condotto ad assaggiare piatti incredibili. 
La specialità che maggiormente mi ha rapita è stata il “ceviche”, è una ricetta qui a base di pesce e/o frutti di mare “cotti” nell' acido del limone/lime (con aggiunta di succo di mandarino o succo d'arancia). Durante il mio soggiorno in Colombia ho avuto la possibilità di assaggiare varie versioni di questo piatto: solo gambaretti; pesce misto e frutti di mare/lumache; con l'aggiunta del latte di cocco; e così via. 
Ceviche especial con chips di cocco e latte di cocco, leggermente piccante.
Chevice especial con succo di tamarindo e ostriche, zucchine e chips di alghe
È un pasto molto fresco, leggero ed ideale per gli amanti di pesce e frutti di mare e, con la supervisione di un colombiano molto speciale, ho riproposto il “ceviche” nell' adorata turrita Bologna a dei commensali altrettanto molto speciali. 

Ingredienti:

1 cipolla (il mio consiglio è che sia quella di tropea/viola)
1/2 peperone (possibilmente rosso, per una questione di colore)
prezzemolo (qualche rametto)
4 limoni
succo d'arancia
ketchup 
sale e pepe
400 gr. gamberetti (vanno molto bene anche quelli congelati, già scottati, se si vuole andare sul sicuro. La quantità è sufficiente per circa 4 persone)
crackers a volontà
(un avocado, se piace)

Preparazione:

Mi sto sempre più allontanando dalla filosofia delle “quantità esatte”, per abbracciare la religione dell' “andare a occhio”. Ed effettivamente qua funziona così. 
Tagliare finemente la cipolla, il mezzo peperone e il prezzemolo. 
Con uno spremiagrumi, ricavare dai limoni il loro succo e aggiungerlo agli altri ingredienti già sminuzzati. 

Aggiungere un poco (a piacimento, a dipendenza di quanto succo di limoni si ha ricavato) di succo d'arancia e un cucchiaio abbondante di ketuchup (serve a togliere un po' di acidità al tutto). 
Sale e pepe. E infine gamberetti. 
Ora arriva il punto davvero importante e assolutamente da seguire: il succo deve coprire COMPLETAMENTE i gamberetti (i quali galleggiano, ma non è quello il punto) e il TUTTO DEVE RIPOSARE ALMENO UNA NOTTE (preparato la sera, mangiato al mezzogiorno del giorno seguente), indicativamente almeno 12 ore. 

Tendenzialmente il “ceviche” si mangia accompagnato da cracker, che permettono di assorbire il succo di limone che rimane sul fondo del piatto. Se è gradito, si può aggiungere, tagliato a pezzetti, un avocado maturo.