venerdì 27 novembre 2015

Di cachi essiccati, nasturzi e fiori di rosmarino.


Carli questa estate mi ha detto che ha comprato un essiccatore e ho visto che stava essiccando il mondo. Mi sono ricordata un'estate in campeggio che qualcuno aveva portato delle verdure secche e le abbiamo fatte rinvenire nell'olio e ci abbiamo condito la pasta e mi era sembrata la pasta più buona del mondo. E poi c'è quella cosa che si dice che fare le conserve è una scommessa per il futuro ed in un momento di incauto ottimismo ho deciso che forse volevo scommettere anche io su un futuro prossimo. Mi sono detta che in fondo fra qualche mese avrei avuto voglia di mangiare roba secca. Che poi oltre che una scommessa sul futuro la conservazione è anche un modo per trattenere il passato, è un po' come fare le fotografie, si tratta di catturare pezzi di vita, di trattenere ricordi, che siano immagini o fiori di rosmarino secchi. Babbo è andato nel solaio dei nonni a prendere il vecchio essiccatore in cui il nonno seccava i funghi e abbiamo cominciato a seccare i cachi anche perché l'inverno forse non è la stagione migliore per entrare nel trip dell'essiccazione che se mi succedeva in estate potevo essiccare zucchine, pomodori e carote e fare quella pasta di cui vi dicevo prima, ma ora potevo seccare poi solo i cachi, che mi piacciono tantissimo, però mi sarebbe piaciuto essiccare anche altro. Poi mi sono ricordata che volevo anche cominciare a mangiare i fiori e visto che non era proprio la stagione più adatta ho essiccato gli unici fiori eduli che c'erano: i nasturzi e i fiori di rosmarino. In ogni caso per essiccare i cachi bisogna usare quelli ancora acerbi che se li mangi allappano e ti sembra di avere del velluto in bocca. Però lo assicuro una volta secchi diventano buonissimi. Si tagliano a fettine non troppo sottili, almeno un centimetro e si mettono nell'essiccatore o in forno per tanto tempo a basse temperature. Bisogna ricordarsi di girarli ogni tanto che a noi si sono fusi sulla rete dell'essiccatoio e abbiamo fatto un sacco di fatica a staccarli.




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