mercoledì 16 novembre 2016

La prima volta che Lenno ha mangiato un avocado.

Una volta che stavamo mangiando degli avocadi che erano acerbi Lenno ci ha detto se la sapevamo la storia della prima volta che lui ha mangiato un avocado e noi abbiamo detto di no che non ce l’aveva ancora raccontata. E allora Lenno ha detto che lui quando viveva a Tenerife vedeva tutti che continuavano a mangiare avocadi che a Tenerife di avocadi ce ne sono tantissimi e lui non li aveva mai mangiati gli avocadi o forse mi ha detto addirittura che non li aveva mai visti ma non mi ricordo bene, comunque a un certo punto si è detto fra sé e sé: be’ sapete che c’è? Mi è venuta voglia di provarlo anche io questo avocado. E allora è andato a comprarsi un avocado, solo che lo ha comprato non come se stesse comprando un avocado che lui non lo sapeva che deve essere un po’ molle, no lui lo ha comprato come se stesse comprando una mela e ne ha scelto uno bello e sodo e se lo è comprato. E allora quando è andato a casa ha mangiato questo avocado come se fosse una mela, cioè proprio a fine pasto e lo ha sbucciato e si è mangiato l’avocado che era durissimo e acerbo e ha detto ma che schifo che fanno gli avocadi e allora lo ha buttato via e non ha detto niente a nessuno. Poi è successo che dopo qualche giorno, non mi ricordo più chi, forse il papà di una sua amica è arrivato con una cassa piena di avocadi e lui ci ha detto che ha pensato: oh nooo, ma poi ha detto che qualcuno ha preparato una specie di guacamole che era buonissimo e ha scoperto che in realtà a lui gli avocadi gli piacciono.

Qui invece la prima volta che mio fratello ha mangiato il guacamole.

domenica 18 settembre 2016

Verdurine essicate


Da quando mi sono ricordata del vecchio essiccatore di mio nonno ho essicato più che altro cachi, fiori commestibili e peperoncino. 
Poi mi è venuto in mente che una volta in campeggio una compagna aveva portato con sé dal Sud Italia un barattolo di vetro pieno di verdurine secche e, cucinando direttamente sul fuoco sul fornello che avevamo costruito noi, le aveva rinvenute nell’olio e ci aveva fatto una di quelle paste che ricordo con più piacere in assoluto.
Allora ho deciso di essiccare carote, zucchine e cipolle: le ho tagliate a fettine, meglio non troppo fini che poi si appiccicano al cestello dell’essicatore e non si riescono più a staccare. Le carote invece le ho tagliate con il pelapatate. Ho salato subito le  verdurine che ho pensato che il sale aiutasse il processo di essicazione. Se non si ha l’essicatore si può usare anche il forno a una temperatura bassissima.
Sono uscite delle chips di verdure buonissime, soprattutto le cipolle, che non avevano bisogno di ulteriori rielaborazioni. Però ho deciso lo stesso di provare a utilizzarle come ingrediente e ho cucinato due primi diversi:

Spaghetti alle verdurine essicate.

Ingredienti:
spaghetti
olio d’oliva
1 spicchio d’aglio
peperoncino
verdurine secche (cipolle, carote, zucchine e pomodori)



Procedimento:
Cuocere gli spaghetti nell’acqua bollente per la metà del tempo previsto. Intanto in una padella soffriggere l’aglio e il peperoncino in un po’ di olio e saltarci le verdurine. 
Bisogna fare attenzione che bruciano molto facilmente. Togliere le verdurine dalla padella e metterle da parte. Nella stessa padella finire la cottura degli spaghetti ancora al dente, risottandoli con l’acqua di cottura. Quando sono quasi cotti aggiungere le verdurine e spadellare ancora mezzo minuto.

Pesto di verdurine secche e rucola



Ingredienti:
1 spicchio di aglio fresco
una manciata di verdurine secche (carote, cipolle, zucchine e pomodori)
2 cucchiai di mandorle (noci, nocciole, o pinoli)
del formaggio a pasta dura (grana o pecorino) una manciatadi rucola
olio d’oliva


Procedimento:
Frullare tutti gli ingredienti. Se necessario al momento di condire la pasta allungare il pesto con un po’ di acqua di cottura. 


Sogni di universitari bolognesi

Una volta con Antonio abbiamo fatto un gioco che dovevamo immaginare di entrare di notte alla Pam, quella grande in Via Marconi, e potevamo prendere tutte le cose che volevamo.

Antonio ha detto che lui avrebbe presso tutti i prosciutti di quelli della salumeria, io invece ho detto che avrei preso quel succo di mirtilli che costa tipo 5 euro la bottiglietta da due decilitri che ho pensato che volevo sapere che gusto avesse.

venerdì 26 agosto 2016

Come non deve essere una bicicletta se ce l'hai a Bologna

Non deve essere nuova che se no te la rubano subito.
Non deve essere rubata che se compri bici rubate non mi piaci tanto.
Non deve avere due freni rotti che se no ti consumi le scarpe.
Non deve essere troppo pesante che poi portartela in spalla su per le scale diventa faticoso.
Non deve avere dei lucchetti troppo facili da aprire che se no te la rubano subito.
Non deve avere dei lucchetti troppo resistenti che costano tanto che poi quando ti rubano la bici ti scoccia pure per i soldi persi del lucchetto.
Non deve essere di un colore anonimo che se no quando te la rubano è più facile per loro rivenderla.
Non deve essere di un colore acceso che se no pensano che l'hai rubata e ridipinta.
Non deve essere troppo bella che poi te la rubano subito.
Non deve essere troppo brutta che poi ti viene la tristezza.
Non deve avere le ruote sgonfie che poi va più piano.
Non deve avere il cestino con dentro catene e lucchetti che se poi vai in Piazza Santo Stefano sei troppo rumorosa.


martedì 5 luglio 2016

Altre 16 cose che so sul calcio.

Ho sempre espresso giudizi molto severi sul calcio. Non mi ha mai interessata. Forse perché ho sempre ritenuto un male la competizione e poi mi infastisce molto il lato nazionalista e patriottico. Mio papà per mitigare il mio severo giudizio sul calcio una volta mi ha fatto leggere "Fútbol" di Soriano ma comunque è servito a poco: per molto tempo ho continuato a non provare il minimo interesse per questo sport. Mi andava bene, tutto sommato, il calcio giocato al campetto con gli amici, ma non quello della televisione che per me era solo fatto di calcio-scommesse e di calciatori miliardari.
Quest'anno credo che mi sia successa la stessa cosa che è successa a quel gruppo di svizzeri migrati in argentina che ho visto una volta in un documentario: loro, una volta lasciata la Svizzera, hanno sentito il bisogno di enfatizzare i tratti di una supposta e un po' inventata (come del resto lo sono tutte le identità) identità svizzera. Tipo che si ritrovavano fra di loro in una casa a forma di chalet, decorata da campanacci da mucca, a mangiare la fondue e a suonare il corno svizzero con addosso la maglietta con la croce svizzera. Quando si è lontani da casa forse si ha il bisogno di esprimere un qualche cosa legato alla propria storia di vita nel luogo precedente, probabilmente per gestire la malinconia o le difficoltà incontrate nella nuova condizione, ma forse non si sa bene che cosa esprimere e si finisce per attaccarsi a simboli che possono apparire predefiniti e un po' fittizi ma che però vengono riempiti di significati nuovi e importanti. 
Ecco, credo mi sia successa un po' la stessa cosa: due settimane prima di lasciare Bologna mi sono trovata al Cavaticcio a guardare la partita Italia-Belgio sul maxi-schermo e ho visto tutti i miei amici, più centinaia di altre persone, veramente interessati a questa cosa del calcio. E quando ha vinto l'Italia erano sinceramente contenti. Allora così, in modo forse un po' infantile ho deciso che anche io avrei tifato Italia, un po' per i miei amici con cui ho vissuto Bologna e un po' per distinguermi da quelli che tengono a qualsiasi squadra pur di non tenere all'Italia.
Ho guardato anche la partita Italia-Germania e l'ho fatto con reale partecipazione emotiva e curiosità intellettuale, quando l'Italia ha segnato ho provato felicità e ai rigori ero davvero in uno stato di tensione.
In ogni caso, lo dico per tranquillizzare i miei amici e le mie amiche della scuola no-calcio, per tutta la prima parte della partita mi sono annoiata moltissimo e continuavo a guardare il cellulare e mi sono pentita di non essermi portata dietro un libro e visto che ero disattenta mi sono persa un goal che poi fortunatamente per me non era davvero un goal (credo fosse fuori gioco ma non mi ricordo bene). Spero che mi passi sta cosa del calcio perché mi immagino che decontestualizzata, fuori dal parco del Cavaticcio e dai miei amici Bolognesi, per me non avrà più lo stesso significato.
In ogni caso ho imparato altre cose sul calcio, oltre alle 33 che ho scritto qui, che ci tengo a condividere. 

N.B. La maggior parte di queste cose che so sul calcio sono riferite alla partita Italia-Germania e non hanno dunque valore universale.

Altre 16 cose che so sul calcio.

34) Mi ha detto Arianna dopo che a uno è uscito sangue da naso che c'è una regola che dice: se esce sangue non si può continuare a giocare.

35) Il giocatore tedesco che si è fatto male quasi subito è molto forte e oltre a giocare nella Juve gioca nella Germania (se vi sembra strano rileggetevi la cosa numero 1 che so sul calcio).

36) Nel calcio funziona come quando guardi le stelle cadenti: appena ti distrai un minuto qualcuno segna.

37) Buffon è il portiere dell'Italia ed è vestito di rosso e non di nero come pensavo io all'inizio. Buffon ha anche due guanti da portiere fluo uno rosa e uno di un altro colore. Ho elaborato un gioco mnemonico per ricordarmi chi è Buffon fra i due portieri: è quello vestito un po' più buffo(n).

38) Alla fine del primo tempo Antonio mi ha detto che stanno giocando tutti con la paura e il primo che si sblocca psicologicamente vince.

39) Antonio quando parla di Zeman gli brillano gli occhi. Per chi non lo sapesse Zeman è un allenatore che ha una metodologia innovativa con la quale trasforma squadre così così in punte di diamante. Adesso allena il Lugano ma forse se ne va o se ne è già andato, non ricordo.

40) Buffon, come tutti i portieri, ha un portiere di scorta che sta in panchina, è bravo, ma Buffon è bravissimo, e allora il portiere di scorta lo fanno giocare solo ogni tanto tipo contro l'Irlanda che è brava ma un po' meno forte della Germania.

41) Buffon mi è sembrato molto carino perché con quelle mani con i guantoni dava delle pacche agli altri giocatori sia italiani che tedeschi per incoraggiarli o rincuorarli, e inoltre faceva da pacere nelle scaramucce fra calciatori. Secondo me lo fa perché è più grande degli altri e i conflitti sul campo gli sembrano cose da ragazzini. Solo che ho letto delle cose su wikipedia bruttissime sul suo orientamento politico.

42) Antonio dice che Buffon è probabilmente il portiere più bravo della storia ma nei rigori non è così forte, non è così bravo come il portiere della Germania che secondo Antonio è un gatto.

43) Due giocatori della Germania, quando l'arbitro ha dato loro il cartellino giallo, hanno fatto un po' la faccia da sbruffoncelli come a dire: embé lo rifarei subitissimo, non mi dispiace e non mi pento assolutamente di aver fatto questo fallo.

44) Parolo mi fa venire in mente Pairolo che è dove c'è la capanna ai piedi dei Denti della Vecchia.

45) L'allenatore della Germania e quello dell'Italia che si chiama Conte sono uguali sputati identitici, ma quello della Germania ha gli occhi leggermente più gentili.

46) Una ragazza che stava guardando la partita dietro di me a Lugano ha detto che lei se ne andava prima della fine che se l'Italia vinceva suo papà ci metteva troppo per venire a prenderla.

47) Antonio dice che Insigne è bravissimo, è molto impressionato anche dal fatto che non sia altissimo mi dice: Guarda il 17 è già basso ma Insigne lo è ancora di più, però Insigne non è bravo lui è bravissimo. Mi ha detto anche che Insigne lo fanno entrare solo alla fine perché pur essendo bravissimo è un po' un cane sciolto e dunque imprevedibile.

48) Zaza, dice Antonio con orgoglio, è l'unico giocatore della Basilicata che ha segnato in nazionale (ovvero nell'Italia) e nella Champions League (nel suo club che sarebbe la Juve). Lui sta nel paese affianco ad Antonio che pure lui è lucano e non mi ricordo bene se lui o suo cugino avevano giocato una volta a calcio con Zaza o con il cugino di Zaza che è del 91 come Antonio o come suo cugino.

49) Si fa testa o croce per decidere chi inizia i rigori, secondo un giornalista della Rsi è meglio essere la squadra che inizia.



martedì 21 giugno 2016

Trentatré cose che so sul calcio

1) Se le squadre che giocano sono tipo Brasile, Francia eccetera sono i mondiali, se giocano Svizzera, Francia e altri paesi che stanno in Europa sono gli europei, se giocano squadre con nomi tipo Inter o Manchester o Chelsea, che si legge celsi e non celsea, ovvero se giocano i club si tratta della champions legue (cempionslìg)

2) L'Atalanta è una squadra di Bergamo e si dice Atalanta non La Taranta come pensavo io quando credevo fosse la squadra di Taranto.

3) A Milano c'è Inter e Milan e se giocano insieme è il derby, esattamente come Lugano ed Ambrì nell'hockey, a Genova invece c'è Genoa (non Geova) e Sampdoria, a Torino Juve che è la forma contratta per dire Juventus e il Torino, a Bergamo Atalanta e credo Bergamo, a Roma Roma e Lazio, quelli della Roma sono più compagni di quelli del Lazio quindi nel dubbio è meglio tifare Roma, a Bologna c’è solo il Bologna.

4) L'anno scorso il Bologna è passato in serie A tramite i play off, ovvero quando la peggiore squadra della serie A gioca con la migliore della serie B e se vince quella della B passa in A mentre quella della A passa in B. Se invece vince quella che era nella A mi sa che rimane nella A e non succede niente. Ci sono anche i play out ma non mi ricordo bene cosa sono.

5) Le righe bianche nel campo si fanno forse con una specie di gesso ma comunque è poco rilevante, non è interessante, non è quello il punto quando si parla di calcio.

6) Le righe di erba di sfumature diverse si fanno tagliando l'erba in due direzioni diverse.

7) I bambini che stanno vicino ai calciatori all'inizio della partita quando cantano l'inno nazionale non sono i figli dei calciatori, o forse in alcuni rarissimi casi si, ma non è detto.

8) I signori che stanno vicino all'angolo del campo con quelle bandiere a quadretti gialli e arancioni si chiamano guardia linee e controllano che non si pratichi il fuori gioco che è una cosa che spiego dopo ma che in pratica se lo fai e fai goal, il goal non conta, è nullo.

9) I guardia linee sono come degli arbitri ma di serie b, aiutano l'arbitro principale che è quello vestito di nero che corre qua e la in mezzo ai calciatori e fischia. I guardia linee sono come delle succursali dell'arbitro, o forse dei surrogati di arbitro, comunque sono delle persone in gamba almeno quanto l'arbitro principale, non è un giudizio di valore, si tratta della gerarchia degli arbitri. Comunque gli arbitri non sono sempre vestiti di nero, nella partita Svizzera contro Francia finita 0-0 in cui a degli svizzeri si è rotta la maglietta e in cui uno della Francia ha strattonato uno della Svizzera per la maglietta e l’arbitro non l’ha visto, ecco in quella partita gli arbitri avevano una maglietta azzurrina.

10) Il fuori gioco è quando uno tira in porta normalmente solo che fra lui e il portiere c'è un altro della sua squadra o forse dell'altra squadra che non ci doveva proprio stare lì, o forse invece era indispensabile che ci fosse. In ogni caso il fuori gioco è quando c’è o non c’è uno della tua squadra o forse dell’altra fra te che stai tirando e il portiere della squadra avversaria.

10) Ronaldo, Ronaldiño e Cristiano Ronaldo sono tre persone diverse e Cristiano Ronaldo, ho letto su wikipedia, si chiama così per Ronald Reagan quello che è stato presidente degli Stati Uniti e che con Margaret Thatcher è responsabile del neoliberismo, che io sono proprio contenta di non chiamarmi come loro.

11) Messi è molto bravo. Mi sembra che giochi nel Barcellona ma potrei pure sbagliarmi. Forse anche nel Milan non mi ricordo se fosse lui o Ronaldiño ad essere soprannominato el Gaucho.

12) Se sei di una nazionalità puoi giocare in una squadra-club (Inter, Juve, Manchester, Chelsea, per intenderci) di qualsiasi altra nazione: tipo se sei tedesco puoi giocare nell'Inter ma non nell'Italia che devono essere tutti italiani, al massimo nella Germania. Se hai la doppia nazionalità puoi scegliere in quale delle due squadre nazionali giocare però ATTENZIONE una volta che hai scelto non puoi più tornare indietro. Cioè se sei italo-svizzero e scegli Svizzera ci devi giocare tutta la vita e non potrai mai più andare nell’Italia.

13) Quando sei considerato un po' troppo vecchio per fare il calciatore e vieni da una squadra altamente quotata tipo il Real Madrid puoi comunque giocare ancora qualche anno in una squadra brava ma magari un po' meno famosa, tipo il Tortona, e poi dopo un po’ aprire una scuola calcio per i bambini.

14) Antonio mi ha detto che i giocatori del Belgio sono più bravi di quelli dell’Italia, tipo che sono più quotati nel fantacalcio, sono come delle punte di diamante mi ha detto. Quelli dell'Italia sono leggermente meno bravi ma hanno un grande vantaggio: fanno un ottimo gioco i squadra ed è per questo che vincono.

15) Negli stadi in Italia non puoi portarti la birra da casa, o forse non puoi portarti solo le bottiglie di vetro, un po' come a certi concerti che se uno arrivava con una Moretti da passeggio gli danno dei bicchieri di plastica dove versare la birra e poi può entrate al concerto con la birra ma senza bottiglia.

16) Nella partita Svizzera-Francia l'arbitro è vestito di azzurro. Il portiere della svizzera di giallo e quello della Francia non mi ricordo.

17) Se sei un calciatore puoi toccare la palla con le mani solo quando va fuori, ma spera di non essere stato te a mandarla fuori che nel calcio non è una cosa bella, e poi si deve fare la rimessa in gioco che è quando si rimette la palla in campo con le braccia tese sopra la testa.

18) Il capo della Fifa di una volta si chiamava Blatter ed era vallesano ma lo hanno licenziato perché forse rubava delle cose e ne hanno preso un altro che si chiamo Fantino o Infantino non sono sicura ma forse è vallesano pure lui.

19) Mio papà ha detto che la coppa uefa è una coppa che... poi non sapeva bene neanche lui cosa dirmi ma poi mi ha detto: non so bene, europea credo.

20) Materazzi, mi sembra, ha tirato una testata a uno, forse a Zidane oppure era viceversa. E poi c’era uno che ha morso un orecchio forse staccandoglielo a un altro.

21) Dopo i 25 anni se giochi a calcetto (non trottolino, intendo il calcio vero ma in un campo più piccolo di quello normale) con gli amici poi sei dolorante per una settimana.

22) Un bambino con cui gioco spesso a calcetto (questa volta intendo il trottolino) mi ha detto che gli autogoal non contano come goal.

23) Va di moda il fluo per guanti da portieri e scarpe da calciatore. Certi mettono pure le scarpe di due colori diversi che quando lo facevo io alle scuole medie mi dicevano tutti che ero un hippie e mi dicevano che ero pure comunista. Però io mettevo anche dei campanellini fra i lacci delle scarpe che erano di colore diverso, comunque non vedevo il nesso lo stesso, non ho mai creduto che Lenin si sia mai messo due scarpe di colore diverso e tanto meno dei graziosi campanellini sui lacci.

24) Quando fanno calcio di punizione d'angolo, perché uno ha fatto un fallo non intenzionale e quindi non da cartellino giallo, o peggio rosso, i giocatori della squadra opposta a quella del calciatore tirante possono mettersi tutti in fila davanti alla porta tipo cordone alle manifestazioni per impedire che la palla vada in rete. Non si può fare lo stesso con i rigori dove l’unico a difendere la porta è il portiere.

25) Alla partita Francia-Svizzera gli svizzeri hanno dato un po' di filo da torcere ai francesi. Comunque è finita 0 a 0, ma certi credono che l’arbitro avrebbe dovuto prendere provvedimenti per quello che ha strattonato l’altro con la maglietta. Io non mi pronuncio perché a parte queste 33 cose che so non me ne intendo tanto di calcio.

26) C'è un giocatore che si chiama Pirlo e un che si chiama Figo che è del Portogallo.

27) Totti anche detto il Capitano è il marito di Ilary Blasy quella ragazza che presentava le Iene su italia 1, lui gioca nella Roma ed è un calciatore storico della Roma.

28) Cassano va sempre a che tempo che fa da Fabio Fazio.

29) L'equivalente degli Europei per gli altri continenti sono: Coppa America, per Africa, Asia e Oceania non lo so e non lo sapeva neanche la persona a cui l’ho chiesto.

30) Spero sempre che quelli che vengono messi in panchina in realtà abbiano chiesto al loro capo allenatore se potevano uscire per andare a bere, se così non fosse: poverini, mi chiedo sempre se sono tristi per essere stati mandati in panchina, comunque c’è sempre un uomo che gli da dei buffetti e delle pacche quando escono, come per consolarli e per dirgli: guarda hai giocato super bene, secondo me ti meriti di riposare un po’, ti faccio uscire non perché non sei bravo ma perché hai già dato tantissimo ed è giusto fare giocare un po’ tutti.  

31) Una volta giocava il Barcellona contro il Reial e io non sapevo ancora quella storia dei derby e mi sembrava buffissimo che comunque fosse andata avrebbe vinto una squadra di Barcellona.

32) Se sei di Firenze e non hai la tessera del tifoso non puoi andare a Bologna a vedere la Fiorentina contro il Bologna perché quelli che vendono i biglietti alla cassa pensano che sei un huligan.

33) L'Inter mi piace un po' di più di certe altre squadre perché so che hanno fatto una partita di calcio con gli zapatisti e forse anche con il Subcomandante Marcos.


mercoledì 8 giugno 2016

Meriggiare pallido e assorto così come me lo ricordo io.

Alle scuole medie mi hanno fatto imparare a memoria questa poesia di Montale, ecco come me la ricordo io dopo tanti anni.

Meriggiare pallido assorto
presso un rovente muro d'orto
ascoltare tra fremuli spicchi
canti di merli frusci di picchi

Ascoltare tra i frondi il palpitare
leggero di scaglie di mare
mentre si levano deboli sterpi
schiocchi di derby pelli di serpi

giovedì 2 giugno 2016

I pappagallini inseparabili

Oggi stavamo andando da Ken che fa gli spritz a un euro e cinquanta e abbiamo visto appeso ad un muro un foglio con scritto che oggi due giugno avevano perso un pappagallino inseparabile e che era di carattere buono e si faceva prendere tranquillamente e che chi lo avesse ritrovato avrebbe ricevuto una lauta ricompensa. All'inizio abbiamo provato grande stima per questo pappagallino che era riuscito a scappare dalla gabbia e a ritrovare la libertà. Addirittura ho pensato volesse sperimentare la nonmonogamia etica  che poi sarebbe il poliamore e sfidare l'istituzione del matrimonio. Ma poi ci siamo ricordati che i pappagallini inseparabili sono esattamente come dei pappagallini normali solo che quando s'innamorano stanno insieme tutta la vita e quando uno muore per un qualsiasi motivo, il compagno o la compagna muoiono pure loro, ma di crepa cuore, e allora, nonostante fossimo tutti a favore della necessità di sperimentare nuove pratiche volte alla decostruzione dei tradizionali rapporti di genere, abbiamo pensato che fosse una cosa molto triste ma anche terribilmente romantica.

lunedì 18 gennaio 2016

Io e il mio secchiellino annuale di marron glacé.

Una volta a Bologna quando stavo ancora in Via del Borgo che poi in realtà era Via Majorana 7 avevo un secchiellino di marron glacés rotti che mi aveva regalato mio papà per natale. Io penso che i marron glacés siano in assoluto la cosa più buona che esista al mondo ed è per questo che ogni anno a natale mio papà me li regala assieme a un libro di Sepúlveda, che poi i marron glacé costano tantissimo, anche due euro o due franchi l'uno se non sono rotti. Allora io stavo li nell'appartamento di Via Majorana contentissima di avere un secchiellino pieno di marron glacé e volevo condividere questa gioia e anche i marron glacé con Angi e Carli perché io gli voglio benissimo a loro due e gliel'ho detto guardate che io ho un secchiellino pieno di marron glacé, però loro non mi sembravano così entusiaste, mi hanno sorriso che bisogna dirlo sono sempre gentili e sorridenti, ma non ho visto nei loro occhi la stessa trepidazione che stavo provando io. Allora ho cambiato argomento e dopo un po' con nonchalance ho chiesto loro ma da uno a dieci quanto vi piacciono i marron glacé, credo che abbiano detto un numero sotto il 7 che di sicuro se dicevano almeno 8 uno o due glieli avrei dati, ma se i marron glacé ti piacciono meno di 7 secondo me è meglio che li lasci ad una persona che li ama 10.