martedì 15 luglio 2014

Melanzane tonde violette dell'addio

Non questo mercoledì che sono a Trento, ma lo scorso ho fatto l’ultima spesa al Labas con Elenuzza, perché per tutto il prossimo anno non ci sarà più a Bologna. È da ormai diversi mesi che la spesa del mercoledì al Labas è diventato il nostro appuntamento fisso, con la pioggia o con il sole, il programma è sempre lo stesso: biciclette, spesa, vino rosso e tante tantissime parole.

Il vino è importantissimo, è sempre lo stesso: rosso e fermo, si tratta di un onesto e sapiente cabernet contadino prodotto nei paraggi. Mai il lambrusco! Mi raccomando! Troppo dolce e frizzante, il lambrusco è stato cinicamente e probabilmente ingiustamente da noi declassato all'alcolpops dei vini.
A volte siamo solo noi due, altre volte arrivano tantissimi altri amici.  

In questa ultima spesa ho comprato delle melanzane tonde violette, delle bellissime cipolle di tropea, del basilico viola e le uova.
Con le melanzane Elenuzza mi ha suggerito di fare le cotolette, che quelle tonde e violette, mi ha detto, non serve metterle solo sale a perdere acqua.
Ho deciso di accompagnarle con una salsina di carote e yogurth che ha fatto una volta mia mamma da mangiare assieme alle polpette di melanzane, prendendo spunto dalla ricetta di Simone Bianchi. Io non avevo l’aneto e allora ho usato l’erba cipollina, l’unica cosa che cresce in abbondanza sul nostro balcone.

 
Melanzane tonde violette impanate e fritte

Ingredienti
Melanzane tonde violette
uova
sale
pepe
pan grattato
olio di semi

Procedimento
Tagliare le melanzane a fette sottili, un po' meno di mezzo centimetro. 





Passarle nell'uovo sbattuto con sale e pepe. Passarle poi nel pan grattato. Friggerle in abbondante olio di semi.





Salsa di carote, yogurth e erba cipollina


Ingredienti
1 vasetto di yogurth naturale
2 carote bollite
il succo di mezzo limone
sale
pepe
olio
erba cipollina

Procedimento
Frullare tutti gli ingredienti e mettere in frigo.

Per la ricetta originale di Simone Bianchi cliccate qui!








2 commenti:

  1. Che dire, sono commossa, perchè Elenuzza sono io, ed è da lunghi, ma brevissimi, mesi che ogni mercoledì sera ci ritroviamo al Labas, con il solito vino rosso fermo. Quanto vino rosso e fermo con i vuoti a rendere, preso sempre dal solito contadino, che ormai ci conosce. E quante sfide ad essere più veloci ad andarlo a comprare per poterlo offrire all'altra, anche se alla fine si faceva sempre una bottiglia a testa. E a chiacchierare delle solite cose, sempre interessatissime, e dei mille modi per poter cucinare qualcosa appena acquistato fresco, biologico e genuino. Chissà, l'anno prossimo non sarà certo così, ma non vuol dire che non ci saranno altre occasioni..

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