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A Milano Porta Garibaldi |
Comincio a scrivere questo post su di un treno
diretto a Napoli, ma io mi fermerò a Bologna Centrale, perché
iniziano i corsi di storia all'università. Ho tre borse e uno zaino
pieno zeppo di libri, fumetti, vestiti, macchine fotografiche,
rullini e due vasetti, incartati in doppio strato di carta di
giornale, della marmellata del mio babbo, una di fichi e peperoncino
e l'altra di sambuco. La pasta madre, la traslocherò la prossima
volta sperando che non muoia nel frattempo. Non so bene dove sono ma
ogni tanto guardo dal finestrino e cerco di scorgere, nell'immensa e
monotona Pianura Padana, il santuario mariano di San Luca e i colli
appenninici. Quando si vede San Luca vuol dire che si deve iniziare a
mettere la giacca. Non è il caso di alzarsi già in piedi, ma di
tenersi pronti si, bisogna mettere via il computer o il Dylan Dog che si sta
leggendo perché si è quasi arrivati.
Vorrei scrivere di un piatto
buonissimo che ho mangiato a Bologna: i passatelli in brodo. Non sono
chiare le origini di questo piatto, non ho ancora approfondito, mi sono limitata a una superficiale ricerca in rete. Wikipedia parla di origini
marchigiane, e di una loro diffusione in Emilia, Romagna e Umbria e
anche a Roma. Sul resto del web si tende invece ad evidenziare le
radici romagnole del piatto e si leggono polemiche un po'
campaniliste su quale sia la regione mamma dei passatelli, ma sono
discussioni sterili e poco utili poiché la cucina fortunatamente non
conosce frontiere ma è continua commistione e scambio.
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In un caffé in Via Marsala, Bologna |
In ogni caso,
per me, i passatelli significano Bologna perché è lì che li ho
mangiati per la prima volta in una fredda sera di gennaio. Ero
abbastanza sconsolata perché il giorno dopo avrei avuto un
difficilissimo esame di storia greca. Ma il piatto di passatelli in
brodo che mi è arrivato mi ha decisamente risollevato l'animo. Era
una pietanza per me nuova eppure mi è parsa così famigliare e
accogliente.
È un piatto della festa fatto con ingredienti della cucina
contadina, in gran parte anche di recupero: basta un po' di pane
avanzato e un po' di formaggio vecchio.
Ho provato a cucinare i passatelli
settimana scorsa, li ho mangiati con il brodo di carne che avevo
preparato e devo dire che sono usciti molto buoni e sono veramente
facili e veloci da fare. L'unico problema è che bisogna procurarsi l'apposito attrezzo per i passatelli oppure uno schiaccia patate con i
fori larghi 4 o 5 millimetri che io non sono riuscita a trovare in
Svizzera. L'ho acquistato in un ferramenta di Bologna e il ragazzo
che me lo ha venduto ha fatto un tentativo di autoinvitarsi a cena.
I
passatelli sono un piatto molto versatile: si possono mangiare anche
asciutti e poi si possono fare diverse variazione aggiungendo
ingredienti diversi all'impasto come per esempio della zucca.
Io non
ho utilizzato il midollo di bue perché non so bene che cosa sia e neppure come procurarmelo.
200 g parmigiano
3 o 4 uova
scorza di limone
qb
noce moscata qb
ev. 40 g di
midollo di bue
brodo
di carne fatto in casa
PREPARAZIONE
Mescolare tutti gli ingredienti (tranne
il brodo di carne) fino a quando l'impasto diventa omogeneo e sodo.
Passare il composto nello schiacciapatate a fori larghi e
sparpagliare i passatelli in un piatto. Gettare i passatelli nel
brodo bollente. Sono cotti quando vengono a galla.
Potresti parlare anche del piatto in cui sono serviti quei passatelli....
RispondiEliminaQuel piatto mi ha sempre ricordato un guscio di tartaruga, anche a te? Comunque è il piatto della nonna per eccellenza, infatti ogni volta che viene a pranzo lo guarda un po' con sospetto!
RispondiElimina